La vita di noi donne risente costantemente dell’azione degli ormoni, da piccole fino alla senescenza. 
 

Il nostro peso, il nostro umore, il nostro desiderio sessuale, la nostra salute orale.

C’è una cosa che può mandare in tilt tutti questi aspetti nella vita di una donna: gli ormoni.
Potrebbe stupire apprendere che i picchi ormonali possono renderci vulnerabili a problematiche gengivali e dentali.
 
Ecco perchè: ormoni femminili come estrogeni e progesterone favoriscono l’aumento del flusso sanguigno alle gengive, il che le rende più sensibili e reattive, provocando risposte infiammatorie eccessive. 
Se non si trattano, queste manifestazioni potrebbero causare dei danni irreversibili ai tessuti di sostegno dei denti (osso e gengive), e degenerare in parodontite (piorrea).

I nostri ormoni sono uno stato di fatto… le malattie gengivali e dentali no!

Allora come dovremmo comportarci noi donne? Iniziando a prestare attenzione alla cura della bocca e della salute orale, soprattutto nei momenti 5 più critici della nostra vita ormonale.
Vediamoli insieme:
 

pubertà

Gli ormoni in tempesta possono provocare infiammazione gengivale, rendendo le gengive rosse, gonfie e sanguinanti. Aumenta la probabilità, in taluni casi, di aftosi recidivante, una condizione legata all’apparizione di afte (ulcerette) in bocca, che poi guariscono spontaneamente.
In questo caso consigliamo visite semestrali dal dentista in concomitanza di sedute di igiene orale professionale, controlli e massima attenzione nelle manovre quotidiane a casa! 
 

ciclo mestruale

In fase di ciclo e pre-ciclo alcune donne sperimentano:

  • Aumento della sensibilità dentale
  • Aumento di tendenza all’infiammazione gengivale
Se succede questo, il consiglio è di rivolgersi al dentista di fiducia che può prescrivere l’utilizzo di presidi specifici per attenuare tali sintomi e limitare gli effetti indesiderati degli ormoni su denti e gengive!
 

pillola anticoncezionale

In passato l’assunzione di questi farmaci frequentemente aveva effetti sullo sviluppo dell’infiammazione gengivale; oggi invece, secondo una ricerca pubblicata su Periodontology 2000 nel febbraio 2013, i livelli di estrogeni e progesterone nelle prescrizioni attuali di contraccettivi sono troppo bassi per causare problemi alle gengive.
 
Tuttavia, se fai uso di farmaci contraccettivi, è cosa buona e saggia avvisare il dentista, perché alcuni farmaci prescritti dal dentista potrebbero interferire con il farmaco contraccettivo, limitandone gli effetti!
 
E ancora, secondo il Journal of American Dental Association del giugno 2016, le donne che usano contraccettivi hanno quasi il doppio di probabilità di soffrire di complicanze post-estrattive rispetto a chi non ne fa uso.
 

gravidanza

In gravidanza il corpo della donna è in iperattività ormonale! E’ risaputo che problematiche dentali e gengivali si accentuano molto in questo status, soprattutto nel SECONDO e nell’OTTAVO mese
Gengiviti lievi o moderate, ipertrofie gengivali, epulis gravidarum, sensibilità dentale, carie sono di più frequente apparizione nel periodo gestazionale e di allattamento! 
 
Purtroppo l’atteggiamento delle donne in gravidanza rispetto la possibilità di sottoporsi alle cure dentistiche è molto spesso carico di ansie, per il timore di danneggiare la salute del bambino, trascurando così i problemi del cavo orale.
 
L’iperemesi gravidica mattutina, abitudini alimentari sbagliate e reflusso gastro-esofageo possono indurre processi di demineralizzazione dei denti, fino ad arrivare a delle vere e proprie erosioni dello smalto con un maggior rischio di carie e sensibilità al freddo. Inoltre le gengive delle donne in gravidanza presentano una risposta infiammatoria decisamente accentuata, rispetto ai batteri presenti nella placca, proprio a causa delle alterazioni ormonali, vascolari e immunologiche associate al periodo.
Il verificarsi di tale condizione rende possibile l’insorgenza o l’aggravamento delle patologie che interessano le gengive e l’osso attorno ai denti come la parodontite. Oggi esiste la possibilità di poter intercettare tali problematiche anche attraverso l’utilizzo di test microbiologici e genetici per la malattia parodontale.

Andando più nello specifico, in gravidanza, a causa della possibile riduzione della concentrazione di calcio e fosfati nella saliva, il processo di remineralizzazione risulta ridotto. Infatti, se il flusso salivare in gravidanza rimane inalterato quantitativamente, invece il suo pH e la sua capacità tampone si riducono (fonte: Laine et al 1987).

Accade anche che la flora costituita da batteri cariogeni si modifica con un aumento di Streptococcus mutans, funghi e lactobacilli durante il terzo trimestre e il periodo dell’allattamento (fonte: Silk et al 2008 e Caufield et al 1993).

Diversi studi scientifici hanno messo in luce un altro dato non trascurabile: la presenza di carie dentali e di flora batterica orale cariogena nella madre può aumentare il rischio di insorgenza di carie nel nascituro. Infatti si è potuto dimostrare che lo Streptococcus mutans, il principale batterio responsabile della carie dentaria, può trasmettersi dalla madre al figlio: molte risultanze cliniche hanno documentato che in un numero consistente di casi i genotipi del batterio responsabile della carie nei bambini siano proprio uguali a quelli presenti nelle madri.

Questo è sufficiente a motivare la ragione per cui sia necessario ridurre il numero di batteri cariogeni nel cavo orale della gestante in modo che la colonizzazione da parte degli stessi possa essere il più possibile ritardata nel neonato. Infatti più precoce avviene la trasmissione e più cariogenica è la dieta, maggiore sarà il rischio per il bambino di sviluppare carie nell’infanzia (fonte: Boggess & Edelstein, 2006). Altri fattori che possono concorrere alla creazione di un ambiente favorevole alla formazione della carie in gravidanza possono essere l’aumento del consumo di cibi contenenti zucchero e una maggior disattenzione all’igiene orale. Un fenomeno facilmente osservabile nel periodo della gravidanza avviene a carico dello smalto dei denti dato delle erosioni dentali, se la dieta è acida e l’emesi è frequente. Riguardo alla dieta, consigliamo di consumare cibi ricchi di vitamine, sali minerali e nutrienti nobili, presenti nella frutta e verdura fresche, evitando il consumo eccessivo di dolci, zuccheri complessi, caramelle, bevande molto zuccherate, cibi contenenti diversi conservanti. E bere tanta acqua.

Per concludere, APPELLO A TUTTE LE FUTURE MAMME: fare prevenzione e programmare eventuali trattamenti nel periodo più propizio che va dalla 14a alla 20a settimana di gestazione. 

menopausa

La menopausa è un enorme cambiamento nella vita di una donna, e ancora una volta a risentirne è anche la bocca:

aumento della sensibilità, alterazione del gusto, bruciori sono tutti sintomi legati agli ormoni. 

Tuttavia, ci sono due cambiamenti critici di cui bisogna essere consapevoli: secchezza delle fauci e debolezza nelle ossa.

La secchezza delle fauci è legata a una diminuzione del flusso salivare, dunque diminuzione della funzione protettiva della saliva: aumenta il rischio di carie e problematiche relative al parodonto. Debolezza nelle ossa è la condizione legata al decremento degli estrogeni, che avviene con la menopausa, e comporta alterazioni del metabolismo osseo che molto spesso vengono curate con terapie a base di bifosfonati. L’assunzione di questi farmaci non consente alcuni tipi di trattamenti odontoiatrici, soprattutto quelli che espongono il tessuto osseo, quindi implantologia, estrazioni etc.

Per tutti questi motivi, MCO ha elaborato dei protocolli di prevenzione per la donna in base alle fasi ormonali. Grazie per aver dedicato il vostro tempo alla lettura di quest’articolo, a breve presenteremo il progetto W4W, wellness for women! Stay tuned!

Dr Francesca Sofia Romano e Dr Giulia di Pietro

// Manzo clinica odontoiatrica

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