Ormoni e salute orale: ciò che ogni donna dovrebbe sapere!

La vita di noi donne risente costantemente dell’azione degli ormoni, da piccole fino alla senescenza. 
 

Il nostro peso, il nostro umore, il nostro desiderio sessuale, la nostra salute orale.

C’è una cosa che può mandare in tilt tutti questi aspetti nella vita di una donna: gli ormoni.
Potrebbe stupire apprendere che i picchi ormonali possono renderci vulnerabili a problematiche gengivali e dentali.
 
Ecco perchè: ormoni femminili come estrogeni e progesterone favoriscono l’aumento del flusso sanguigno alle gengive, il che le rende più sensibili e reattive, provocando risposte infiammatorie eccessive. 
Se non si trattano, queste manifestazioni potrebbero causare dei danni irreversibili ai tessuti di sostegno dei denti (osso e gengive), e degenerare in parodontite (piorrea).

I nostri ormoni sono uno stato di fatto… le malattie gengivali e dentali no!

Allora come dovremmo comportarci noi donne? Iniziando a prestare attenzione alla cura della bocca e della salute orale, soprattutto nei momenti 5 più critici della nostra vita ormonale.
Vediamoli insieme:
 

pubertà

Gli ormoni in tempesta possono provocare infiammazione gengivale, rendendo le gengive rosse, gonfie e sanguinanti. Aumenta la probabilità, in taluni casi, di aftosi recidivante, una condizione legata all’apparizione di afte (ulcerette) in bocca, che poi guariscono spontaneamente.
In questo caso consigliamo visite semestrali dal dentista in concomitanza di sedute di igiene orale professionale, controlli e massima attenzione nelle manovre quotidiane a casa! 
 

ciclo mestruale

In fase di ciclo e pre-ciclo alcune donne sperimentano:

  • Aumento della sensibilità dentale
  • Aumento di tendenza all’infiammazione gengivale
Se succede questo, il consiglio è di rivolgersi al dentista di fiducia che può prescrivere l’utilizzo di presidi specifici per attenuare tali sintomi e limitare gli effetti indesiderati degli ormoni su denti e gengive!
 

pillola anticoncezionale

In passato l’assunzione di questi farmaci frequentemente aveva effetti sullo sviluppo dell’infiammazione gengivale; oggi invece, secondo una ricerca pubblicata su Periodontology 2000 nel febbraio 2013, i livelli di estrogeni e progesterone nelle prescrizioni attuali di contraccettivi sono troppo bassi per causare problemi alle gengive.
 
Tuttavia, se fai uso di farmaci contraccettivi, è cosa buona e saggia avvisare il dentista, perché alcuni farmaci prescritti dal dentista potrebbero interferire con il farmaco contraccettivo, limitandone gli effetti!
 
E ancora, secondo il Journal of American Dental Association del giugno 2016, le donne che usano contraccettivi hanno quasi il doppio di probabilità di soffrire di complicanze post-estrattive rispetto a chi non ne fa uso.
 

gravidanza

In gravidanza il corpo della donna è in iperattività ormonale! E’ risaputo che problematiche dentali e gengivali si accentuano molto in questo status, soprattutto nel SECONDO e nell’OTTAVO mese
Gengiviti lievi o moderate, ipertrofie gengivali, epulis gravidarum, sensibilità dentale, carie sono di più frequente apparizione nel periodo gestazionale e di allattamento! 
 
Purtroppo l’atteggiamento delle donne in gravidanza rispetto la possibilità di sottoporsi alle cure dentistiche è molto spesso carico di ansie, per il timore di danneggiare la salute del bambino, trascurando così i problemi del cavo orale.
 
L’iperemesi gravidica mattutina, abitudini alimentari sbagliate e reflusso gastro-esofageo possono indurre processi di demineralizzazione dei denti, fino ad arrivare a delle vere e proprie erosioni dello smalto con un maggior rischio di carie e sensibilità al freddo. Inoltre le gengive delle donne in gravidanza presentano una risposta infiammatoria decisamente accentuata, rispetto ai batteri presenti nella placca, proprio a causa delle alterazioni ormonali, vascolari e immunologiche associate al periodo.
Il verificarsi di tale condizione rende possibile l’insorgenza o l’aggravamento delle patologie che interessano le gengive e l’osso attorno ai denti come la parodontite. Oggi esiste la possibilità di poter intercettare tali problematiche anche attraverso l’utilizzo di test microbiologici e genetici per la malattia parodontale.

Andando più nello specifico, in gravidanza, a causa della possibile riduzione della concentrazione di calcio e fosfati nella saliva, il processo di remineralizzazione risulta ridotto. Infatti, se il flusso salivare in gravidanza rimane inalterato quantitativamente, invece il suo pH e la sua capacità tampone si riducono (fonte: Laine et al 1987).

Accade anche che la flora costituita da batteri cariogeni si modifica con un aumento di Streptococcus mutans, funghi e lactobacilli durante il terzo trimestre e il periodo dell’allattamento (fonte: Silk et al 2008 e Caufield et al 1993).

Diversi studi scientifici hanno messo in luce un altro dato non trascurabile: la presenza di carie dentali e di flora batterica orale cariogena nella madre può aumentare il rischio di insorgenza di carie nel nascituro. Infatti si è potuto dimostrare che lo Streptococcus mutans, il principale batterio responsabile della carie dentaria, può trasmettersi dalla madre al figlio: molte risultanze cliniche hanno documentato che in un numero consistente di casi i genotipi del batterio responsabile della carie nei bambini siano proprio uguali a quelli presenti nelle madri.

Questo è sufficiente a motivare la ragione per cui sia necessario ridurre il numero di batteri cariogeni nel cavo orale della gestante in modo che la colonizzazione da parte degli stessi possa essere il più possibile ritardata nel neonato. Infatti più precoce avviene la trasmissione e più cariogenica è la dieta, maggiore sarà il rischio per il bambino di sviluppare carie nell’infanzia (fonte: Boggess & Edelstein, 2006). Altri fattori che possono concorrere alla creazione di un ambiente favorevole alla formazione della carie in gravidanza possono essere l’aumento del consumo di cibi contenenti zucchero e una maggior disattenzione all’igiene orale. Un fenomeno facilmente osservabile nel periodo della gravidanza avviene a carico dello smalto dei denti dato delle erosioni dentali, se la dieta è acida e l’emesi è frequente. Riguardo alla dieta, consigliamo di consumare cibi ricchi di vitamine, sali minerali e nutrienti nobili, presenti nella frutta e verdura fresche, evitando il consumo eccessivo di dolci, zuccheri complessi, caramelle, bevande molto zuccherate, cibi contenenti diversi conservanti. E bere tanta acqua.

Per concludere, APPELLO A TUTTE LE FUTURE MAMME: fare prevenzione e programmare eventuali trattamenti nel periodo più propizio che va dalla 14a alla 20a settimana di gestazione. 

menopausa

La menopausa è un enorme cambiamento nella vita di una donna, e ancora una volta a risentirne è anche la bocca:

aumento della sensibilità, alterazione del gusto, bruciori sono tutti sintomi legati agli ormoni. 

Tuttavia, ci sono due cambiamenti critici di cui bisogna essere consapevoli: secchezza delle fauci e debolezza nelle ossa.

La secchezza delle fauci è legata a una diminuzione del flusso salivare, dunque diminuzione della funzione protettiva della saliva: aumenta il rischio di carie e problematiche relative al parodonto. Debolezza nelle ossa è la condizione legata al decremento degli estrogeni, che avviene con la menopausa, e comporta alterazioni del metabolismo osseo che molto spesso vengono curate con terapie a base di bifosfonati. L’assunzione di questi farmaci non consente alcuni tipi di trattamenti odontoiatrici, soprattutto quelli che espongono il tessuto osseo, quindi implantologia, estrazioni etc.

Per tutti questi motivi, MCO ha elaborato dei protocolli di prevenzione per la donna in base alle fasi ormonali. Grazie per aver dedicato il vostro tempo alla lettura di quest’articolo, a breve presenteremo il progetto W4W, wellness for women! Stay tuned!

Dr Francesca Sofia Romano e Dr Giulia di Pietro

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Ancoraggi scheletrici nell’ortodonzia degli adulti

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Che cos'è l'ancoraggio in ortodonzia e perché si usa?

In ortodonzia i movimenti dentari e anche quelli ortopedici facciali sono prodotti da sistemi di forze che operano secondo la III legge di Newton, la quale, infatti, stabilisce che a un’azione corrisponde una reazione uguale e contraria. In un trattamento ortodontico e nell’elaborazione di un sistema biomeccanico, dunque, si riconosceranno unità attive, rappresentate dai denti che l’ortodontista vuole muovere o ridirezionare, e unità passive, cioè i denti che idealmente dovrebbero fungere da ancoraggi.

Purtroppo, spesso gli ancoraggi non funzionano alla perfezione o non sono sufficienti e vengono prodotti movimenti indesiderati che interessano denti che non dovrebbero spostarsi e che, di conseguenza, non offrono la resistenza necessaria al movimento delle unità attive. Questa condizione è molto frequente negli adulti: spesso può verificarsi sia perché il paziente ha perso supporto parodontale e quindi osso di sostegno dei denti che, pertanto, non risulteranno validi come ancoraggio, sia perché la quantità di denti si è ridotta nel tempo a causa della perdita di parte della dentatura. Questo è il motivo per il quale in alcuni pazienti, e ancor più in quelli adulti, può risultare essenziale ricorrere ad ancoraggi supplementari rispetto ai denti naturali: ancoraggi di questo tipo vengono definiti ancoraggi scheletrici temporanei (TADs).


In ambito ortodontico, quando si parla di ancoraggi scheletrici, ci si riferisce a mini-impianti o mini-placche in titanio o acciaio, che offrono all’ortodontista la possibilità di effettuare i movimenti dentali programmati senza sollecitare i denti che non devono muoversi, ancorandosi appunto a questi sistemi.

leggi l'articolo completo su:

Il primo portale di informazione ortodontica e odontoiatrica completo, aggiornato e autorevole a cura degli Esperti in Ortodonzia dell’Associazione FACExp

ARMOCROMIA DEL SORRISO: Come ottenere un sorriso armonioso e bilanciato!

ARMOCROMIA DEL SORRISO: DI COSA SI TRATTA?

Studi scientifici hanno dimostrato che un tono dei denti più luminoso può influenzare in modo significativo sull’attrattività del sorriso, indipendentemente dal tono della pelle.

Un sorriso radioso ha un impatto significativo sull’aspetto estetico complessivo: denti bianchi e puliti ci danno l’idea di una persona che si prende cura di sé e del suo aspetto e il suo aspetto piacevole tenderà a farci avere un’opinione positiva.

IN COSA CONSISTE L'ANALISI ARMOCROMATICA DEI DENTI

L’analisi armocromatica coinvolge uno studio approfondito dei denti, considerando dimensione, forma, tono e luminosità in relazione alle gengive, alle labbra e ai tessuti periorali. L’obiettivo principale è ottenere un sorriso armonioso e bilanciato.

COME INTERVENIRE?

Lo sbiancamento dentale è uno dei metodi più efficaci per intervenire sulle discromie e ripristinare il tono naturale dei denti. I risultati del trattamento saranno valutati in seduta attraverso la scala di colore Vita, dei campioni di colore che permettono di trovare il colore più vicino al dente del paziente e di definire la luminosità adatta al suo viso.

IL POTERE DEI COLORI

Ognuno di noi ha una palette cromatica che può valorizzarlo. Il giusto colore accostato al viso ha la capacità di attenuare i segni del tempo, celare le ombre sotto gli occhi, illuminare lo sguardo ed evidenziare il tono dentale!

La consulenza di armocromia permette di individuare la palette dei colori “amici” , ovvero le nuances che creano armonia con i colori naturali della persona.

ADERISCI ALLA PROMO

Per offrire un’esperienza completa la MCO ha sviluppato il pacchetto promozionale “White Colorful Summer” in collaborazione con la consulente d’immagine Martina Torre. I pazienti/clienti che aderiscono alla promo potranno effettuare una seduta di sbiancamento dentale e una consulenza di armocromia, ad un prezzo molto vantaggioso rispetto all’acquisto dei singoli servizi.

L’offerta è valida per un periodo limitato. Contattaci per ulteriori informazioni e prenotazioni.

Senzazione di Freddo o caldo ai denti? Scopriamo la sensibilità dentale

Hai mai provato la fastidiosa sensazione di gelo tra i denti mangiando un gelato?
O un fastidio al passaggio delle setole dello spazzolino?
O una scossa mangiando una pietanza calda?

La sensibilità dentale ha varie cause e dunque il trattamento varia a seconda di cosa è a scatenarla, una certezza c’è:

La sensibilità si tratta e non bisogna imparare a convivere con questo fastidio!

Vediamo insieme le cause:

CARIE

Se la sensibilità è localizzata a una zona della  bocca o a un dente specifico, potrebbe trattarsi di una carie che sta diventando profonda! Occhio!

RECESSIONE GENGIVALE

La gengiva che si ritira lascia esposte delle zone del tessuto che dovrebbero rimanere ricoperte! Si chiamano “colletti”, sono costituiti di CEMENTO e non di SMALTO, sono zone più sensibili agli stimoli termici e meccanici in quanto il cemento radicolare, per la sua conformazione anatomica e struttura interna, è meno isolante rispetto allo smalto! Di solito queste aree sono più giallastre del resto della superficie del dente.

EROSIONE O USURA DELLO SMALTO

consiste nella perdita strutturale dello strato isolante e più resistente che copre i denti, può essere causato da traumi meccanici ripetuti (BRUXISMO, SERRAMENTO), dal frequente uso di cibi o bevande acide (LIMONATA, COCA COLA, CONDIMENTI ACIDI) o da reflusso gastroesofageo! Quando si assottiglia lo smalto per queste cause, la dentina rimane esposta, superficializzando i TUBULI DENTINALI,  e questo causa un aumento della sensibilità dei denti generalizzata.

Erosione chimica da acidi
Abrasione da trauma (BRUXISMO)

Sensibilità POST OPERATORIA

potrebbe essere normale, dopo alcuni trattamenti odontoiatrici, avere una sensibilità post operatoria per qualche giorno. Per esempio dopo la pulizia profonda delle gengive (TERAPIA PARODONTALE), è normale avvertire più sensibilità, ma questa sensibilità è transitoria, o dopo lo sbiancamento dentale, o dopo un’otturazione a causa di una carie. Se permane oltre una settimana, bisogna consultare il dottore e richiedere un controllo!!!

CAMBIAMENTI ORMONALI

È molto comune che in concomitanza degli sconvolgimenti ormonali, durante la vita di una donna, si abbia un aumento generalizzato o localizzato della sensibilità dentale. Anche in quel caso non bisogna assolutamente imparare a convivere con questo fastidio, ma consultare immediatamente il proprio dentista che può consigliare la cura e la terapia d’urto più adatta!

Protocolli MCO

il trattamento della sensibilità

Applicazione di vernici Duraphat – trattamento indicato nei pazienti che presentano ipersensibilità generalizzata (a tutta la bocca). Consiste nell’applicazione di vernici fluorate sulla superficie dei denti. Lo scopo è indurre la formazione di globuli di fluoruro di calcio che occludono i tubuli dentinali esposti. Il trattamento viene effettuato in clinica, prevede almeno 3 sedute di circa mezz’ora l’una ravvicinate ( a giorni alterni).

Vernici Clin Pro XP 3M – vernici indicate nel trattamento dell’ipersensibilità da recessione gengivale

Desensibilizzante Sylc – trattamento che prevede un effetto momentaneo nei pazienti che soffrono di ipersensibilità solo durante i trattamenti odontoiatrici alla poltrona. Prima della seduta di igiene per esempio, si passa la polvere desensibilizzante Sylc di Aquacare che occlude momentaneamente i tubuli e permette di avere meno fastidio durante la seduta.

Approccio restaurativo – ricostruzioni in composito O restauri ceramici per i casi più severi.

Infine, esistono molti prodotti che coadiuvano l’igiene orale domiciliare studiati per la sensibilità, e tante varietà di presidi e trucchi che possono migliorarne la soglia ed prevenirne il peggioramento.

Sperando che l’articolo ti sia piaciuto, ti invitiamo a contattarci per un consulto con i nostri dottori, se soffri di questo problema a uno o più denti,e di non aspettare neanche un minuto in più sopportando fastidio o disagio legato alla sensibilità dentale!

DR FRANCESCA ROMANO, DDS

// Manzo clinica odontoiatrica

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Sterilizzazione e disinfezione in clinica odontoiatrica: protocolli e flussi per la salute di tutti 

Durante le sedute di trattamento, lo strumentario odontoiatrico entra a contatto con le mucose del cavo orale (saliva, sangue e altri fluidi biologici): le procedure di sterilizzazione degli strumenti e di disinfezione degli ambienti garantiscono elevati standard di sicurezza, sia per la salute del Team che per la tutela dei pazienti, annullando il rischio di trasmissione di batteri, virus o funghi.

Le assistenti alla poltrona odontoiatrica, ASO (figura professionale riconosciuta e certificata), si occupano di svolgere flussi e i protocolli di disinfezione e sterilizzazione, e di garantire eccellenza e professionalità in tali importantissime mansioni. L’ASO è la figura professionale dunque che svolge il ruolo chiave nella gestione delle attività condotte all’interno di uno studio odontoiatrico. La professionalità dell’Aso è regolata dal decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 che determina una nuova configurazione per l’Assistente di Studio Odontoiatrico.

Molti dei dispositivi medici utilizzati sono monouso (mascherine, tovagliette, guanti, bicchierini) ma altrettanti sono gli strumenti che fanno parte del vissuto quotidiano e che devono essere sottoposti a sterilizzazione prima di essere riutilizzati, secondo un preciso percorso dedicato.

Il Decreto Ministeriale D.M. 28/09/1990 del Ministero della Sanità in tema di “Norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie ed assistenziali pubbliche e private” dispone: “E’ obbligatorio sterilizzare gli strumenti, i manipoli, gli ablatori ad ultrasuoni, le siringhe aria/acqua, le frese e qualsiasi altro strumento che venga a contatto con le mucose, se riutilizzabile, dopo l’utilizzo su ciascun paziente”.

how to do?

Come avviene la sterilizzazione degli strumenti?

La nostra sala sterilizzazione è fornita di apparecchiature specifiche certificate ed è organizzata in modo tale da garantire la massima protezione degli operatori durante il flusso di lavoro. Tutto il processo di sterilizzazione è regolamentato e gestito attraverso un protocollo operativo che assicura il rispetto delle normative di riferimento.

Il processo di sterilizzazione si divide in:

  • Decontaminazione
  • Lavaggio e asciugatura
  • Confezionamento (singolarmente o in kit in buste per la sterilizzazione conforme agli standard internazionali)
  • sterilizzazione in autoclave ad alte temperature
  • etichettature (per la rintracciabilità di tutti i processi)

What is meant?

Cosa si intende per disinfezione degli ambienti?

Ogni sala operativa della MCO è sottoposta ad un’accurata disinfezione dei pavimenti, di tutte le superfici e dei piani di lavoro per distruggere ogni microrganismo patogeno presente negli ambienti, garantendo il massimo livello di protezione e sicurezza.

Un contesto igienicamente controllato per accogliere il paziente in un ambiente sicuro e confortevole

Traumi dentali nei bambini

Nei bambini l’incidenza dei traumi dentali è molto alta: specie nella prima infanzia, quando i piccoli cominciano a muovere i primi passi; nell’età evolutiva i traumi dentali sono più frequenti quando i denti superiori sono più sporgenti o il bambino ha l’abitudine di succhiare il pollice o il ciuccio.

Nei bambini con incisivi sporgenti che praticano sport può essere utile l’uso del paradenti, possibilmente scelto in collaborazione con il dentista.

how to do?

come comportarsi

In seguito ad un forte trauma è possibile che un dente si fratturi, dondoli o si sposti dalla sua posizione fino addirittura ad uscire completamente dall’alveolo. In base al fatto che vengano coinvolti i denti da latte o i denti permanenti il dentista dovrà intervenire in maniera differente. In caso di trauma la prima cosa da fare sul luogo dell’incidente è tranquillizzare il bambino e pulire con cura e delicatezza la bocca con una garza o un fazzoletto pulito.

Frattura dentaria

Nel caso in cui il dente si spezzi è importante cercare sul luogo dell’incidente il frammento e conservarlo in soluzione fisiologica o latte o saliva o acqua fredda; appena possibile bisogna correre dal dentista per valutare se è possibile rincollare il frammento o procedere alla ricostruzione.

Avulsione dentaria

Avulsione dentaria

Nel caso in cui il dente esca completamente dalla sua sede, ovvero dall’alveolo, bisogna recuperare il dente facendo attenzione a non toccarlo, né a strofinare la radice, e metterlo al più presto in soluzione fisiologica, latte o saliva; anche in questo caso occorre contattare urgentemente il dentista per valutare la possibilità di rempiantare il dente. Se la procedura viene eseguita entro un’ora dal trauma ci sono buone probabilità di successo. Questo tipo di procedura però si effettua solamente sui denti permanenti.

Sublussazione o lussazione dentaria

Se il dente si è mobilizzato e ha cambiato posizione occorre correre dal dentista per scegliere gli interventi più opportuni in base alla situazione ed al tipo di dente coinvolto: deciduo o permanente.

In caso di lussazione dei denti decidui infatti il rischio è che si possa danneggiare il germe del permanente. Nei giorni successivi al trauma è necessario seguire una dieta morbida per circa una settimana somministrando paracetamolo solo in caso di dolore .

Anche quando non sembra che i denti siano stati danneggiati dal trauma è sempre meglio effettuare una visita medica perché è possibile che ci siano danni alle radici o alle articolazioni o addirittura ai tessuti molli, danni che vanno accuratamente valutati, in alcuni casi attraverso controlli radiografici.

Brunella Alcidi, Pedodontista

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pedodonzia

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Sfatiamo il mito che il caffè faccia male ai denti!

Siamo abituati a sentir parlare degli effetti negativi del caffè sulla nostra salute orale, ma vi stupirete nel leggere che tra gli innumerevoli benefici del caffè, ce n’è uno che riguarda proprio la salute dei denti. 

Secondo la Federal University di Rio de Janeiro, la caffeina aiuta a contrastare la proliferazione di batteri, ostacolando inoltre la formazione di placca e tartaro. Chiaramente il dato si riferisce all’uso e non all’abuso di caffè, e in particolare all’espresso consumato senza l’aggiunta di zucchero o dolcificanti vari, che sono invece un vero carburante nella formazione delle carie.

E’ stato dimostrato inoltre che, preso fino a 4 volte al giorno, il caffè non ha effetti negativi in quanto a erosione di smalto. 

E’ vero dunque che il caffè è una bevanda molto pigmentata e di conseguenza tende ad ingiallire i denti, ma con alcune accortezze e, senza esagerare con le dosi, possiamo goderci in serenità la nostra “ tazzulella e’ cafè” senza timore per il nostro sorriso!

COME PRESERVARE IL NOSTRO SORRISO E LIMITARE LE PIGMENTAZIONI

  • Evitare di sorseggiare caffè, ma berlo in poco tempo
  • Lavare i denti dopo il caffè
  • Utilizzare il filo interdentale
  • Utilizzare dentifrici sbiancanti ad azione enzimatica
  • Essere muniti di un travel kit per poter spazzolare spesso i denti anche a lavoro o in viaggio

Siamo nel regno del caffè, Napoli. Esistono più di 50 marchi di caffè eccellenti esportati in tutto il mondo made in Partenope e recentemente è stata presentata la candidatura dalla Giunta Regionale Campania per far diventare l’espresso napoletano un bene del patrimonio UNESCO.

Il caffè a Napoli non è solo un bevanda, è piuttosto un rito, un’abitudine sociale. La tradizione della tazzulella, il caffè sospeso, la scusa del caffè per “stare insieme”. 

Quando c’è un lutto, si porta il caffè ai famigliari del defunto: «È un rito che si chiama “cuonzolo”. La caffeina dà la forza di affrontare la veglia notturna». L’espresso ha anche un numero tutto suo nella Smorfia, il libro napoletano dei sogni: è il 42, «o’ cafè», che a Napoli si serve nella tazzina bollente, e si prepara con una miscela dalla tostatura più scura, con una percentuale di robusta.

NEL TEATRO NEL CINEMA E NELLA MUSICA

«Il caffè napoletano è l’unico che ha nobili origini: fu la regina Maria Carolina d’Asburgo, sposa di Ferdinando di Borbone, quando arrivò alla Reggia di Caserta, a volere che diventasse la bevanda ufficiale del regno di Napoli».

Il caffè napoletano è stato spesso protagonista del teatro, del cinema e della musica: «Eduardo De Filippo fece una lezione sul caffè: spiegò come si prepara con la cuccuma, sottolineando che la tazzulella rappresenta soprattutto un momento di piacere e condivisione», aggiunge. «Totò ne ha parlato in tanti film. In La banda degli onesti spiegò la famosa metafora del caffè senza zucchero a Peppino De Filippo. Sempre di Totò è famosa la frase: “Questo caffè è una ciofeca!”». Un’altra napoletana verace, Sofia Loren, in Questi fantasmi, spiega a Vittorio Gassman la ricetta del caffè perfetto, e lo usa come pretesto per accorciare le distanze. Pino Daniele e Domenico Modugno dedicarono ognuno una canzone alla leggendaria bevanda.

DR FRANCESCA ROMANO, DDS

Andare dal dentista. Consigli pratici.

Devi andare dal dentista? Se cerchi un odontoiatra a Napoli a cui affidare il tuo sorriso, ma non sai da dove iniziare la tua ricerca, ti forniremo dei consigli pratici proprio in questo articolo! Ci sono, infatti, alcune informazioni da tenere in considerazione quando cerchi un nuovo dentista e che ti aiuteranno a fare la scelta migliore per la tua salute orale e quella della tua famiglia. Se vuoi trovare un dentista a Napoli di qualità, continua a leggere per scoprire come raggiungerlo.

VISITARE GLI AMBIENTI E CONOSCERE LO STAFF

La Clinica Manzo apre le porte per permetterti di visitare gli ambienti e conoscere l’equipe. In questo modo potrai renderti conto dell’affidabilità e della serietà della struttura, così come della professionalità dei nostri dottori e collaboratori.  Se sei a Napoli o nelle vicinanze, passa a trovarci! Siamo orgogliosi della nostra Clinica e saremo felici di fartela visitare. Ci troviamo in Via Padre Vergara Mario 140, a Frattamaggiore. Visita il nostro studio a questo link.

PRIMA VISITA E SPIEGAZIONE DEL PIANO DI TRATTAMENTO

Dopo un’accurata prima visita, ti verranno prospettati i dettagli del piano di terapia per te previsto, e il preventivo di spesa. Se non sei sicuro di aver compreso una terapia, un metodo di pagamento o se esistono o meno soluzioni alternative, siamo a tua disposizione per qualsivoglia chiarimento!  Solo così potrai essere parte attiva nelle scelte finali, optando in modo consapevole verso la terapia più adatta alle tue esigenze.  

Per fissare il tuo appuntamento, contattaci qui!

Prima visita e piano di cura: il protocollo MCO

Tra le prima volte di ciascuno, quella della prima visita dal dentista sembra generare un po’ di ansia. Ambiente nuovo, facce nuove, richieste nuove… insomma, il cambiamento a volte può generare un insolito scompiglio. Per avvicinare e rassicurare chi ancora non ci conosce, abbiamo deciso di raccontare gli obiettivi del primo incontro, lasciandovi la possibilità di sbirciare nel nostro sito e approfondire i nostri trattamenti  o di contattarci, se preferite, per maggiori informazioni.

La prima visita dal dentista: a cosa serve?

La prima visita dal dentista consiste in un esame completo della salute orale e riveste particolare importanza per l’odontoiatra quanto per il paziente: l’attenzione che viene riservata alle varie problematiche presentate dal paziente e alla sua persona, unita a una visione d’insieme necessaria per formulare una corretta diagnosi, è fondamentale per stabilire un adeguato piano di trattamento e per instaurare un rapporto basato sulla fiducia e sulla collaborazione.

Per fornire al paziente un quadro completo ed esauriente della sua situazione può essere necessario eseguire degli esami diagnostici quali radiografie, rilevare delle impronte da cui ricavare modelli di studio delle arcate dentarie, scattare fotografie intraorali ed extraorali.

Prima visita e piano di cura: i 4 step MCO

1° step: le analisi di studio

Dopo averti fatto accomodare in studio e averti conosciuto un po’ meglio (anamnesi) procederemo con la prima visita e, se necessario, con una raccolta di foto: del viso, dei denti, di impronte per lo sviluppo di modelli in gesso o dei modelli digitali delle arcate dentarie, ortopantomografia, ecc. Questi dati, insieme a quelli raccolti durante l’esame clinico, permetteranno al nostro Specialista in Ortodonzia di avere il quadro completo della situazione per procedere allo Studio del Caso.

2° step: lo Studio del Caso

La valutazione comparata di tutte le informazioni ricavate dalla visita e dalle analisi di studio ci consentirà di conoscere la tua tipologia scheletrica, prevedendone in via statistica la probabile evoluzione. Inoltre, procederemo con lo studio del caso, la formulazione di una diagnosi e un piano di trattamento ortodontico relativo alle problematiche evidenziate, definendo gli obiettivi e i mezzi necessari per raggiungerli.

3° step: Il piano di trattamento ortodontico

È la sequenza programmata degli interventi terapeutici che sono stati riconosciuti idonei per il trattamento della malocclusione da te manifestata. È il vero programma di lavoro che ognuno deve conoscere prima di iniziare qualsiasi trattamento ortodontico.

4° step: I controlli periodici durante la terapia

Solitamente le visite periodiche vengono fissate ogni 4 settimane, tuttavia, a seconda dei casi, questi controlli potrebbero avvenire anche prima di tale periodo.

Ancora dubbi sulla prima visita? Contattaci allo 081 8348282: saremo felici di illustrarteli!